2016 Bien Hoa-Vietnam

 

Il 17/1/2016 si è conclusa la prima missione chirurgica umanitaria in Vietnam di interplast Interethnos italy. La missione si è svolta nella città di Bien Hoa, nel sud del Vietnam, a circa un'ora di auto da Ho Chi Min City (Saigon).

Bien Hoa è oggi una città di più di un milione di abitanti. Non è un luogo frequentato da stranieri, dato che non ha nessuna attrazione per così dire "turistica"; è infatti una enorme città fatta di bassi edifici e pochi building, piccole botteghe, ristorantini esclusivamente vietnamiti dove perlopiù si mangia, spesso sui marciapiedi, il phò, la loro zuppa di verdure tradizionale, piatto nazionale vietnamita. A Bien Hoa c'è un enorme ospedale regionale, il Dong Nai Hospital, che prende il nome dal distretto dove si trova la città. E' un ospedale molto grande e funzionale, dotato di attrezzature mediche di prim'ordine e fa da riferimento a molti milioni di persone.

Bien Hoa

Il Dong Nai Hospital di Bien Hoa

Basti pensare che nelle sale operatorie accanto alle nostre eseguivano tutti i giorni non meno di trenta parti cesarei!

Bien Hoa, durante la tristemente famosa guerra del Vietnam degli anni 60-70 era sede di uno dei più grandi aereoporti americani, da dove arrivavano soldati, armi e rifornimenti dagli Stati Uniti, e da dove partivano le incursioni aeree americane e sudvietnamite contro i vietcong del nord. Alla base aerea di Bien Hoa vi era inoltre un grosso distaccamento di medici militari, il Medical Platoon, dove venivano portati i feriti della guerra.

 

Infine, qui erano stoccati dagli stessi americani i fusti di Agent Orange, un potente defoliante a base di diossina, prodotto dalla ditta americana Dow Chemical (in seguito anche produttrice, con la sua affiliata Dow Cornig, di... protesi mammarie). L'agent orange veniva irrorato sulle foreste del paese durante il conflitto, per scheletrizzare gli alberi a foglie larghe per individuare meglio i vietcong (soldati nordvietnamiti) e gli obbiettivi militari da colpire.

Pdf (cliccare):  AGENT ORANGE/DIOXIN HOT SPOTS – A LEGACY OF U.S. MILITARY BASES IN SOUTHERN VIET NAM 

Questa potente sostanza, costituita dagli erbicidi acido-2,4-diclorofenossiacetico acido-2,4,5-triclorofenossiacetico che veniva assorbita dalle persone sia per contatto che con l'ingestione degli alimenti contaminati, ha provocato aberrazioni genetiche che tutt'oggi causano malformazioni nei loro figli e nipoti. Le patologie da noi trattate sono state infatti, oltre che le classiche malformazioni come la labiopalatoschisi, le polidattilie e le sindattilie (ubiquitarie nel mondo) e gli esiti di ustioni, anche gravi e rare malformazioni infantili, soprattutto degli arti, non presenti in natura, ma certamente provocate da agenti chimici con effetto mutante come appunto quelli contenuti nell'agent orange (così chiamato dalle strisce arancioni che identificavano i fusti ammassati anche a Bien Hoa per essere poi sparsi sulle foreste vietnamite .

Depositi Agent Orange in Vietnam

Depositi di Agent Orange all'aereoporto di Bien Hoa durante la guerra del Vietnam 

Map Bien Hoa

Aeroporto

Bien Hoa in una cartina del periodo della guerra del Vietnam e un'immagine dell'aereoporto militare della citta nel 1970

 

All'ospedale Dong Nai, dove abbiamo lavorato (progettato e costruito dai Coreani), nonostante le eccellenti attrezzature e l'elevata professionalità dei sanitari vietnamiti che ci aiutavano, mancava completamente la figura del chirurgo plastico ricostruttivo.

Per questo motivo è stato a noi sottoposto a vistita un elevato numero di pazienti, perlopiù bambini anche molto piccoli, venuti anche da regioni lontane del paese, la cui selezione per operabilità e competenze ci ha portato a poter trattare chirurgicamente 77 casi di importanti malformazioni della faccia e degli arti e un grosso numero di gravi esiti di ustioni. Il bambino più piccolo da noi operato, per una appendice della guancia, aveva solo....3 ore di vita!! Questo può dare un'idea della bravura e elevata professionalità dei nostri anestesisti...

L'ospedale era costituito da due enormi monoblocchi da 14 piani. Il solo blocco operatorio dove lavoravamo noi era costituito da 16 sale operatorie, tre delle quali erano state messe a nostra completa disposizione unitamente a un elevato numero di personale  medico e infermieristico (nel solo blocco operatorio lavoravano circa 100 persone tra medici e infermieri). Al nostro piano vi era inoltre una terapia intensiva ben attrezzata dotata di 35 letti; Numeri da far rabbrividire la più grande delle nostre strutture ospedaliere...!

labiopalatoschisi

Piccolo paziente con grave labiopalatoschisi bilaterale


Il buon esito della missione ha avuto un grande apprezzamento da parte delle autorità locali, sia sanitarie che politiche, ed è stato reso possibile anche dal grande sostegno e dalla attiva collaborazione del Consolato Italiano a Saigon e dall'Ambasciata Italiana ad Hanoi.

Un congruo aiuto finanziario per sostenere le spese di ricovero e spostamento dei pazienti è infine stato dato da due ditte locali, una vietnamita ed una italiana.

 

Gravi malformazioni delle mani

Gravi malformazioni delle mani

 

Il team di Interplast-Interethnos-Italy era composto dai seguenti operatori sanitari:

Dott. Giancarlo Liguori, Chirurgo Plastico (Torino)     Team leader e organizzatore della missione

Prof. Paolo Morselli, Chirurgo Plastico (Bologna)      Presidente Interplast-Interethnos-Italy

Dott. Daniele Gandini, Chirurgo Plastico (Pisa)         Comitato medico Interplast

Dott. Laurent Pellet, Plastic Surgeon/Microsurgeon (Losanna,Svizzera)

Dott. Luciano Contaldo, Chirurgo Plastico (Salerno)

D.ssa Eleonora Bellezza, Chirurgo Plastico (Torino)

Dott. Erich Fabbri, Specializzando Chirurgia Plastica (Bologna)

D.ssa Lorena Pasini, Anestesista Pediatrica (Bologna)

D.ssa Beate Kuppers, Anestesista Pediatrica/Pediatra (Pisa)

D.ssa Raffaella Marrocco, Anestesista (Milano)

D.ssa Luisa Ganassi, Specializzanda Anestesia (Bologna)

Inf. Prof. Elena Galletti, Strumentista Interplast Italy (Bologna)

Inf. Prof. Natalina Polcan, Strumentista Sala Operatoria (Pisa)

Oltre ad operare, il team italiano ha infine tenuto diverse lezioni ai sanitari locali sui principi base della chirurgia ricostruttiva, del trattamento e cura delle ustioni e degli esiti, sulla microchirurgia, sulla chirurgia ricostruttiva mammaria e su procedure anestesiologiche di emergenza.

A fine missione, come sempre avviene, nonostante tutti i pazienti siano stati da noi rivisti e medicati, è rimasto un filo diretto tramite internet per poter consigliare ai medici locali il modo di seguire adeguatamente nel periodo postoperatorio le persone operate

Al seguente link, articolo di Giuseppe Meucci sulla Nazione di Pisa sulla missione:   "Il Mio Viet Nam da chirurgo"