Addominoplastica per ptosi addominale (addome pendulo)

Gian Lorenzo Bernini

Gian Lorenzo Bernini

 

Con questo intervento si asporta la cute ed il pannicolo adiposo sottocutaneo prominente che sono in eccesso a livello addominale, come conseguenza o di una perdita di peso o post gravidanza; l’intervento, che viene fatto in anestesia generale, consiste nell’asportazione di una losanga a tutto spessore, di cute e grasso sottocutaneo, con cicatrice residua sovrapubica, che si estende da una spina iliaca all’altra.
Spesso in questo intervento è necessario riposizionare l’ombellico, dove residuerà perciò una piccola cicatrice intorno ad esso.

Eventuali smagliature presenti sulla cute dell'addome saranno ridotte di numero a causa dell'asportazione di quelle all'interno della losanga cutanea da rimuovere, le altre miglioreranno per effetto della tensione ma, se presenti, non spariranno del tutto.

In questo intervento, a causa della possibile presenza di cedimento della parete addominale, è spesso necessario eseguire una plicatura delle fasce dei muscoli retti addominali ed eventualmente degli obliqui, per ridare tono e contenzione alla parete stessa, eliminare eventuali cedimenti della parete (ernie) e ridare un adeguato e armonico "girovita" ai pazienti.

La durata di questo intervento è mediamente di tre ore, vengono posizionati almeno due drenaggi in aspirazione che saranno rimossi dopo 12-24 ore; il paziente dovrà poi portare una pancera elastica a strappo per almeno due-tre settimane.

E' un intervento rischioso?

Questo intervento, è da considerarsi di chirurgia maggiore, nel senso che deve prevedere, a causa del suo reale rischio chirurgico medio/alto a seconda dei casi, una serie di procedure atte a ridurne le complicanze, non frequenti ma possibili, quali il sanguinamento perioperatorio, i rischi di infezione, grossi sieromi, le necrosi tissutali e, le complicanze a distanza quali ad esempio la trombosi venosa o l'embolia adiposa, ovviamente in soggetti predisposti e con fattori di rischio. Il chirurgo e l'anestesista devono infatti prevedere, in soggetti con fattori predisponenti, idonei presidi e/o farmaci atti a ridurre l'insorgenza delle sopracitate complicanze tromboemboliche (pressoterapia arti inferiori con gambali pneumatici e/o adeguata profilassi perioperatoria con eparina calcica sottocute. il chirurgo dovrà poi mettere in atto tutte le procedure atte a minimizzare il rischio di emorragia perioperatoria. Questo tipo di interventi devono perciò essere eseguiti esclusivamente in strutture idonee, con presenti tutti i presidi chirurgici e anestesiologici, compresa in taluni casi  la rianimazione, che le norme ministeriali JCI prevedono.

Dopo quanto tempo è possibile tornare alla vita normale?

Dipende molto dal tipo di addominoplastica. Piccoli interventi (cosiddetta "miniaddominoplastica") possono consentire una ripresa funzionale completa in 8-10 giorni. Interventi più complessi come ad esempio addominoplastiche post obesità con contestuale plastica della parete, richiedono una convalescenza maggiore, anche di due-tre settimane, senza fare grossi sforzi soprattutto dei muscoli dell'addome.

Una guaina elastica con lo strappo dovrà sempre essere portata per almeno un mesetto.

A seguire, ulteriori dettagliate informazioni sull'intervento a cura della SICPRE

Link:  Informativa per addominoplastica della Società Italiana di Chirurgia Plastica (SICPRE) 

Link:  Consenso informato per addominoplastica della Società Italiana di Chirurgia Plastica (SICPRE)